Il forum dolcidee

Torna al Forum
pippa73

(RACCOLTA) UN DOLCE PER OGNISSANTI

Creata da pippa73 il
Pollice suPollice su
+5 (TOT. VOTI 5)
213
1513
2 anni
Nonostante si facciano grandi celebrazioni per Halloween la nostra tradizione ci chiede di rispettare e di celebrare la Festa di Ognissanti e la Festa dei morti.
In questo periodo in tutta Italia si risveglia la tradizione di dolci speziati ed aromatici.
In questo post vorrei creare una raccolta di ricette e delle numerose tradizioni delle nostre regioni......
allora "Paesi che vai .......tradizioni che trovi......"


Per accedere qui devi essere registrato!

È facilissimo! Entra nel mondo Dolcidee... con noi amerai i dolci ancora di più!


Risposte (213)

dieghi.simona
dieghi.simona il
Bella idea! A Mantova si mangiano gli ossi dei morti,biscotti con frutta secca. A casa mia il primo e il 2 di novembre si mangiano le torte di compleanno... sì perché il primo compie gli anni mio figlio e il 2 mia figlia😁
P.Enza
P.Enza il
Mi piace questa idea! Solo che mi prendi sprovvista,🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️ non so come ricette tipiche quali si preparano. Di solito sento dire che molti comprano " la fave dei morti" ma non so come sono, mai assaggiate e se sono almeno pugliesi🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️
Di solito noi prepariamo quello che più ci piace e le castagne non devono mancare, poi per il resto....vedo d' informarmi così non mi sento imbranata🤷🏼‍♀️🤷🏼‍♀️🤦🏼‍♀️
flaviaincucina
flaviaincucina il
Cara Pippa, mi piace molto la tua proposta e lascio volentieri il mio piccolo contributo: la ricetta del “Pane dei Morti”, un dolce tipico della mia regione, la Lombardia. Si tratta di un biscotto morbido e speziato ed è consuetudine preparalo per la commemorazione dei defunti. La ricetta l’avevo postata qualche anno fa sul nostro dolcissimo sito.
Buona giornata
immagine risposta 14862382
luanak
luanak il
flaviaincucina
Cara Pippa, mi piace molto la tua proposta e lascio volentieri il mio piccolo contributo: la ricetta del “Pane dei Morti”, un dolce tipico della mia regione, la Lombardia. Si tratta di un biscotto morbido e speziato ed è consuetudine preparalo per la commemorazione dei defunti. La ricetta l’avevo postata qualche anno fa sul nostro dolcissimo sito.
Buona giornata
[immagine]
Come la carissima dolcina Flavia ❤️ anch'io per questa ricorrenza (da brava lombarda 😊) preparo il *Pane dei morti*.
Questa è la mia ricetta
https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pane-dei-morti-3
Anche qui ci sono versioni differenti...

Un forte abbraccio a te cara Pippa ed alla cara Flavia 😘
immagine risposta 14862400
flaviaincucina
flaviaincucina il
Brava Luana, sono bellissimi i tuoi biscotti! La tua ricetta è molto simile alla mia, del resto, quando si parla di dolci della tradizione, ogni “pasticcera” ha la sua ricetta, il suo ingrediente segreto. In questo periodo io li preparo in quantità industriale …piacciono tanto a tutti ed è una soddisfazione e una gioia offrirli. Ed è un piacevole dovere mantenere le tradizioni della nostra bella Lombardia, anche a tavola.
Un abbraccio grande a te, alla nostra Pippa e a tutte le amiche dolcine😊
pippa73
pippa73 il
flaviaincucina
Cara Pippa, mi piace molto la tua proposta e lascio volentieri il mio piccolo contributo: la ricetta del “Pane dei Morti”, un dolce tipico della mia regione, la Lombardia. Si tratta di un biscotto morbido e speziato ed è consuetudine preparalo per la commemorazione dei defunti. La ricetta l’avevo postata qualche anno fa sul nostro dolcissimo sito.
Buona giornata
[immagine]
Carissima Flavia (IAIA),
con tantissimo piacere ho letto il tuo commento al mio post, e gustato con gli occhi questi tuoi dolcetti......
andrò a cercare la ricetta.......buon pomeriggio!!
pippa73
pippa73 il
flaviaincucina
Brava Luana, sono bellissimi i tuoi biscotti! La tua ricetta è molto simile alla mia, del resto, quando si parla di dolci della tradizione, ogni “pasticcera” ha la sua ricetta, il suo ingrediente segreto. In questo periodo io li preparo in quantità industriale …piacciono tanto a tutti ed è una soddisfazione e una gioia offrirli. Ed è un piacevole dovere mantenere le tradizioni della nostra bella Lombardia, anche a tavola.
Un abbraccio grande a te, alla nostra Pippa e a tutte le amiche dolcine😊
Grazie per l'abbraccio, ovviamente ricambiato, desideravo sapere se queste ricette tradizionali sono "tramandate" nelle vostre famiglie.....se sono lasciate "in eredità" alle figlie o nuore.....
pippa73
pippa73 il
luanak
Come la carissima dolcina Flavia ❤️ anch'io per questa ricorrenza (da brava lombarda 😊) preparo il *Pane dei morti*.
Questa è la mia ricetta
https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pane-dei-morti-3
Anche qui ci sono versioni differenti...

Un forte abbraccio a te cara Pippa ed alla cara Flavia 😘
[immagine]
Grazie Luana per il tuo contributo......andrò a cercare anche la tua ricetta.....ricambio l'abbraccio, un dolce saluto anche alla tua mamma Tecla.
pippa73
pippa73 il
P.Enza
Mi piace questa idea! Solo che mi prendi sprovvista,🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️ non so come ricette tipiche quali si preparano. Di solito sento dire che molti comprano " la fave dei morti" ma non so come sono, mai assaggiate e se sono almeno pugliesi🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️
Di solito noi prepariamo quello che più ci piace e le castagne non devono mancare, poi per il resto....vedo d' informarmi così non mi sento imbranata🤷🏼‍♀️🤷🏼‍♀️🤦🏼‍♀️
.......torna quando vuoi cara Enza!

ah ah ah ah ti interrogherò quando sarai più preparata!!
pippa73
pippa73 il
dieghi.simona
Bella idea! A Mantova si mangiano gli ossi dei morti,biscotti con frutta secca. A casa mia il primo e il 2 di novembre si mangiano le torte di compleanno... sì perché il primo compie gli anni mio figlio e il 2 mia figlia😁
Ciao Simona, ho trovato queste notizie sul web.....me le confermi?

"Nel mantovano c'e una tradizione antichissima che si chiama Festa delle Lumere.
Aspettando la notte di Ognissanti, nelle campagne attorno a Mantova si usava realizzare maschere per esorcizzare l’idea della morte nei giorni in cui il mondo dei vivi entra in contatto con quello dei trapassati.
E cosa potevano utilizzare per intagliare tali figure se non le rinomate zucche mantovane?
Già, perché ben prima che le suggestioni di Halloween facessero capolino anche in Italia, la zucca era già materia prima per creare volti spaventosi da fare brillare in questa notte magica.
Queste lanterne, dette appunto “lumere”, erano pensate per illuminare la strada alle anime di passaggio. Per questo erano poste sui davanzali delle finestre, lungo i viali dei cimiteri, oppure utilizzate per fare scherzi e spaventare i paurosi.
Si tratta di usanze legate a un passato non così lontano che fanno parte della cultura e del folclore locale da secoli.
Una giornata per festeggiare e, come di consueto, dare il benvenuto agli spiriti buoni che tornano a visitare i vivi.
Ma anche un’occasione per restituire a questa ricorrenza il suo vero significato di festa popolare, con largo spazio dedicato ai più piccoli che potranno cimentarsi nella creazione della loro zucca e conoscere le tradizioni dei nonni."
P.Enza
P.Enza il
pippa73
.......torna quando vuoi cara Enza!

ah ah ah ah ti interrogherò quando sarai più preparata!!
Grazie cara Pippa!
Non ho studiato 🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️😂😂😂😂 il due me lo merito 😂😂😂😂
pippa73
pippa73 il
alcune notizie sul PANE DEI MORTI x le dolcine che vogliono saperne di più

"Al nord Italia si prepara il “Pane dei Morti” in Lombardia, una sorta di panetti allungati fatti con briciolame di biscotti, frutta secca e vino bianco; per dare la forma e soprattutto il colore delle ossa vengono cosparsi con zucchero a velo. E’ un dolce milanese presente sulle tavole già del 1400 ma in realtà faceva parte di un rito dell’offerta in tempi molto antichi, si pensi che i Greci, offrivano un pane dei morti a Demetra, la Dea delle messi, per assicurarsi un buon raccolto.
Sempre nel milanese si gusta anche il “Pan dei Mej”, chiamato anche pammeino, panigada, pan dei poveri o pan melghino e si tratta di una focaccia aromatizzata ai fiori di sambuco."
Orsagreezly
Orsagreezly il
Cara Pippa hai proprio ragione! Sarà anche divertente per i bambini ma Halloween non ci appartiene.... fa parte delle "importazioni" che solo perchè lo fanno in altri stati allora dobbiamo farlo anche noi. Noi abbiamo il carnevale e ci teniamo quello. Tornando alle Tradizioni di casa nostra, ti posso dire che dalle mie parti quando ero piccola si usava fare le caldarroste il 1 e 2 novembre anche per riscaldarsi al ritorno dalle visite al cimitero. Poi chi aveva più possibilità preparava anche gli "usin da mort"biscotti di frolla con 1/3 di farina bianca 1/3 di farina gialla fioretto e 1/3 di farina di mandorle o nocciole. Si formano i bastoncini piuttosto larghi e si schiacciano un po sulla lunghezza x dare irregolarità. Sono molto buoni anche inzuppati nel latte x colazione
dieghi.simona
dieghi.simona il
pippa73
Ciao Simona, ho trovato queste notizie sul web.....me le confermi?

"Nel mantovano c'e una tradizione antichissima che si chiama Festa delle Lumere.
Aspettando la notte di Ognissanti, nelle campagne attorno a Mantova si usava realizzare maschere per esorcizzare l’idea della morte nei giorni in cui il mondo dei vivi entra in contatto con quello dei trapassati.
E cosa potevano utilizzare per intagliare tali figure se non le rinomate zucche mantovane?
Già, perché ben prima che le suggestioni di Halloween facessero capolino anche in Italia, la zucca era già materia prima per creare volti spaventosi da fare brillare in questa notte magica.
Queste lanterne, dette appunto “lumere”, erano pensate per illuminare la strada alle anime di passaggio. Per questo erano poste sui davanzali delle finestre, lungo i viali dei cimiteri, oppure utilizzate per fare scherzi e spaventare i paurosi.
Si tratta di usanze legate a un passato non così lontano che fanno parte della cultura e del folclore locale da secoli.
Una giornata per festeggiare e, come di consueto, dare il benvenuto agli spiriti buoni che tornano a visitare i vivi.
Ma anche un’occasione per restituire a questa ricorrenza il suo vero significato di festa popolare, con largo spazio dedicato ai più piccoli che potranno cimentarsi nella creazione della loro zucca e conoscere le tradizioni dei nonni."
Ti posso confermare tutto...le zucche illuminate indicano il sentiero ai nostri cari per raggiungerci,un po' come il cartone COCO🙂
luanak
luanak il
pippa73
Grazie Luana per il tuo contributo......andrò a cercare anche la tua ricetta.....ricambio l'abbraccio, un dolce saluto anche alla tua mamma Tecla.
Grazie carissima ❤️😘
luanak
luanak il
flaviaincucina
Brava Luana, sono bellissimi i tuoi biscotti! La tua ricetta è molto simile alla mia, del resto, quando si parla di dolci della tradizione, ogni “pasticcera” ha la sua ricetta, il suo ingrediente segreto. In questo periodo io li preparo in quantità industriale …piacciono tanto a tutti ed è una soddisfazione e una gioia offrirli. Ed è un piacevole dovere mantenere le tradizioni della nostra bella Lombardia, anche a tavola.
Un abbraccio grande a te, alla nostra Pippa e a tutte le amiche dolcine😊
😘😘😘
luanak
luanak il
pippa73
alcune notizie sul PANE DEI MORTI x le dolcine che vogliono saperne di più

"Al nord Italia si prepara il “Pane dei Morti” in Lombardia, una sorta di panetti allungati fatti con briciolame di biscotti, frutta secca e vino bianco; per dare la forma e soprattutto il colore delle ossa vengono cosparsi con zucchero a velo. E’ un dolce milanese presente sulle tavole già del 1400 ma in realtà faceva parte di un rito dell’offerta in tempi molto antichi, si pensi che i Greci, offrivano un pane dei morti a Demetra, la Dea delle messi, per assicurarsi un buon raccolto.
Sempre nel milanese si gusta anche il “Pan dei Mej”, chiamato anche pammeino, panigada, pan dei poveri o pan melghino e si tratta di una focaccia aromatizzata ai fiori di sambuco."
Oggi ho imparato una nuova cosa.... non sapevo che il "Pan de Mej" venisse offerto in questa ricorrenza...
pippa73
pippa73 il
.....ancora notizie x le dolcine "curiose" di conoscere le tradizioni italiane

In Sicilia la tradizione legata al 1 e al 2 novembre è molto sentita, ed in passato erano proprio questi i giorni in cui i bambini ricevevano i doni, che non portava Babbo Natale bensì proprio i defunti: la mattina del 2 novembre i bimbi partivano alla ricerca dei giocattoli nascosti sotto i letti o negli angoli di casa, e in molte case quest’usanza è tutt’ora seguita. Ecco una canzoncina popolare palermitana, che cantavano i bambini, che inizia con, guarda cosa mi hanno portato i morti…

“Talè chi mi misiru i Morti,
‘u pupu cu l’anchi torti,
‘a atta ch’abballava,
‘u surci chi sunava.
Passa la zita cu ‘a vesta di sita,
passa ‘u baruni cu ‘i cavusi a pinnuluni”

Sono anche molti i paesi in cui si usa preparare doni gastronomici per i morti, che poi vengono dispensati alle famiglie più povere; in altri ancora, come a Roma, si usava portare il pranzo al cimitero e consumarlo su una tovaglia stesa accanto alla tomba dei cari.
ricettedolciesalate
ricettedolciesalate il
pippa73
.....ancora notizie x le dolcine "curiose" di conoscere le tradizioni italiane

In Sicilia la tradizione legata al 1 e al 2 novembre è molto sentita, ed in passato erano proprio questi i giorni in cui i bambini ricevevano i doni, che non portava Babbo Natale bensì proprio i defunti: la mattina del 2 novembre i bimbi partivano alla ricerca dei giocattoli nascosti sotto i letti o negli angoli di casa, e in molte case quest’usanza è tutt’ora seguita. Ecco una canzoncina popolare palermitana, che cantavano i bambini, che inizia con, guarda cosa mi hanno portato i morti…

“Talè chi mi misiru i Morti,
‘u pupu cu l’anchi torti,
‘a atta ch’abballava,
‘u surci chi sunava.
Passa la zita cu ‘a vesta di sita,
passa ‘u baruni cu ‘i cavusi a pinnuluni”

Sono anche molti i paesi in cui si usa preparare doni gastronomici per i morti, che poi vengono dispensati alle famiglie più povere; in altri ancora, come a Roma, si usava portare il pranzo al cimitero e consumarlo su una tovaglia stesa accanto alla tomba dei cari.
che belle le tradizioni italiane, sapevo dei giocattoli per i bambini in sicilia, un po come da noi S.Lucia....
pippa73
pippa73 il
ricettedolciesalate
che belle le tradizioni italiane, sapevo dei giocattoli per i bambini in sicilia, un po come da noi S.Lucia....
.........ciao cara, grazie x esserti "fermata" a leggere il mio post......trovo anch'io molto interessanti queste "curiosità" ci arricchiscono culturalmente.......
pippa73
pippa73 il
........ancora una curiosità ......

"In molte regioni, inoltre, la tradizione vuole che nella notte tra il primo e il 2 novembre si preparino acqua fresca e un po’ di pane per i cari che non ci sono più e abbiano bisogno di ristorarsi.
In Val D’Aosta addirittura si lasciava un’intera tavola imbandita mentre si andava a fare visita al cimitero."
pippa73
pippa73 il
ancora un'altra tradizione.....

"in alcune parti d'Italia esista, poi, la tradizione della cena dei morti: la sera del 1° Novembre (festa di tutti i santi), dopo che la famiglia ha cenato, si apparecchia di nuovo la tavola con alimenti non facilmente deperibili e la si lascia apparecchiata per tutta la notte.

Si crede, infatti, che nel corso della notte le anime di quanti ci hanno preceduto si rechino presso le abitazioni in cui c'è la tavola imbandita e benedicano tanto le vivande quanto chi vive in casa. Il giorno seguente, ovvero il 2 novembre, i cibi benedetti dai morti si donano a quanti sono più bisognosi."
pippa73
pippa73 il
P.Enza
Grazie cara Pippa!
Non ho studiato 🤦🏼‍♀️🤦🏼‍♀️😂😂😂😂 il due me lo merito 😂😂😂😂
ah ah ah ah ah

voglio essere buona niente due......aspetterò ancora, ma sbrigati tra poco chiudo con le interrogazioni....devo proseguire con il programma (gli insegnanti dicono sempre così !!)
pippa73
pippa73 il
luanak
Oggi ho imparato una nuova cosa.... non sapevo che il "Pan de Mej" venisse offerto in questa ricorrenza...
........il nostro bel paese e' così ricco di tradizioni.....io spero di poterle riscoprire proprio con questo post......buon pomeriggio cara
pippa73
pippa73 il
luanak
Grazie carissima ❤️😘
Di nulla cara, e' un piacere
pippa73
pippa73 il
dieghi.simona
Ti posso confermare tutto...le zucche illuminate indicano il sentiero ai nostri cari per raggiungerci,un po' come il cartone COCO🙂
Grazie Simona! Buon pomeriggio!!

:-)
pippa73
pippa73 il
Orsagreezly
Cara Pippa hai proprio ragione! Sarà anche divertente per i bambini ma Halloween non ci appartiene.... fa parte delle "importazioni" che solo perchè lo fanno in altri stati allora dobbiamo farlo anche noi. Noi abbiamo il carnevale e ci teniamo quello. Tornando alle Tradizioni di casa nostra, ti posso dire che dalle mie parti quando ero piccola si usava fare le caldarroste il 1 e 2 novembre anche per riscaldarsi al ritorno dalle visite al cimitero. Poi chi aveva più possibilità preparava anche gli "usin da mort"biscotti di frolla con 1/3 di farina bianca 1/3 di farina gialla fioretto e 1/3 di farina di mandorle o nocciole. Si formano i bastoncini piuttosto larghi e si schiacciano un po sulla lunghezza x dare irregolarità. Sono molto buoni anche inzuppati nel latte x colazione
Grazie Orsa, interessante anche la tua ricettina......semplice ma molto genuina :-)
Buon pomeriggio cara!
flaviaincucina
flaviaincucina il
pippa73
Grazie per l'abbraccio, ovviamente ricambiato, desideravo sapere se queste ricette tradizionali sono "tramandate" nelle vostre famiglie.....se sono lasciate "in eredità" alle figlie o nuore.....
La ricetta del “Pane dei Morti, non mi è stata tramandata, come tante altre ricette, dalla mia mamma. In famiglia la pioniera sono stata io. Questi biscotti la mamma li comperava presso lo spaccio di una nota industria dolciaria, famosa dalle mie parti soprattutto per la produzione dei panettoni (purtroppo un paio di anni fa questa ditta ha chiuso).
In famiglia erano molto apprezzati e così mi sono data da fare sperimentando diverse ricette, fino a che non ho trovato quella che più mi soddisfa. Ed ora, soprattutto in questo periodo, produco questi deliziosi biscotti che continuano ad essere molto apprezzati.
Peccato non poterveli offrire 😊
IlaM
IlaM il
In Sardegna il dolce tradizionale per eccellenza del giorno di Ognissanti sono i papassini (in sardo "pabassinus"). Ci sono due varianti: una un po' più simile a un biscotto, a base di mandorle e uvetta, con ghiaccia reale in superficie, mentre l'altra versione è fatta interamente di uvettacon scagliette di mandorle e sapa 😊
clas09
clas09 il
Da noi la Martorana 😁
P.Enza
P.Enza il
pippa73
ah ah ah ah ah

voglio essere buona niente due......aspetterò ancora, ma sbrigati tra poco chiudo con le interrogazioni....devo proseguire con il programma (gli insegnanti dicono sempre così !!)
Giusto😉
Eccomi vediamo ho studiato bene?
Così sembra, che da noi pugliesi si usa onore le anime dei nostri cari apparecchiando tavole tra la notte del 31 e l' 1 destinate esclusivamente al passaggio degli spiriti che, secondo la credenza popolare, rimanevano a dimorare nelle case fino a Natale se non fino all'Epifania.

Nell’antica Grecia, durante le Antesterie, feste che duravano 3 giorni a fine inverno in onore di Dioniso, si riteneva che i defunti tornassero Anche Verga, in un suo racconto, cita l'usanza dei defunti, di tornare, nella notte della loro festa, a visitare i loro cari portando frutta e dolci che simboleggiano i doni che i defunti portano dal cielo e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro viaggio.
Il tema della morte ci riporta quindi ad un culto antichissimo in cui, una volta all’anno, si apre la frontiera tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Il culto dei morti e la festa dei defunti sono infatti un retaggio molto antico, comune anche alle nostre tradizioni cattoliche. Basta rifarsi a qualsiasi calendario rituale contadino per capire l'importanza di due feste basilari per l'occidente cristiano: Ognissanti e la commemorazione dei defunti. Ambedue infatti cadono nel cuore dell'autunno, periodo in cui termina la stagione agraria e ne inizia un'altra. Il grano è stato appena seminato, è “sceso negli inferi”, nel cuore della terra. E comincia il suo lento cammino verso la futura germinazione.
Originariamente queste date combaciavano con il capodanno celtico, preceduto dalla notte conosciuta come notte delle calende d'inverno, durante la quale i morti entravano in comunione con i vivi in un generale rimescolamento cosmico.
Secondo le credenza popolare, nella notte tra l’1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornano dall’aldilà, ed il viaggio che li separa dal mondo dei vivi, è lungo e faticoso, ed è per questo che vengono imbandite tavole a cui i propri defunti trovano ristoro come usavano fare gli antichi celti.
Nella notte scura, a cavallo tra il giorno di Ognissanti e quello dei Morti, le anime dei defunti affrontano un lungo viaggio verso la terra dei vivi, guidati da misteriose lanterne. I lumi accesi nelle zucche dalle sembianze umane, spaventose e beffarde, aiutano le anime perse a raggiungere la via di casa.
E' la notte dei misteri, ma non siamo in un quartiere americano, come qualcuno potrebbe immaginare, bensì ad Orsara, nel nord della Puglia, dove la commemorazione dei defunti viene celebrata secondo un'antica tradizione.

I dolci sono probabilmente il cibo rituale più usato in tutte le tradizioni regionali per commemorare il Giorno dei Morti e ogni regione ha i suoi dolci tipici.
In Puglia la tradizione vuole che in occasione del 2 novembre si consumi la Colva, uno dei dolci più significativi ed emblematici. A base al grano, simbolo stesso della vita e della fertilità, questo dolce affonda le sue radici nelle festività dei morti dell’antica Roma legate alla figura di Proserpina figlia di Cerere, dea della terra.
Un dolce ricco e povero allo stesso tempo. ricco di sapori che gli vengono da ingredienti «poveri» del mondo contadino quali grano, noci, mandorle, uva, melograno e cannella amalgamati dal vin cotto (di uva o di fichi).
Nel Salento questo dolce dei morti è detto “colva” o “coliba”, termine mutuato dal bizantino “kolba” che, a sua volta, deriva dal greco “koliva”, il dolce protagonista del “mnemòsino”, il banchetto funebre della ritualità greco-ortodossa. Vino e grano, quali emblemi di vita come auspicio di rinascita per il defunto. E’ la vittoria della vita dopo la morte. Il grano è “mielon andron”, “midollo dell’uomo”, per dirla con Omero. Mentre, nella tradizione cristiana è il cibo eucaristico per antonomasia, corpo di Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo. Il vino è il sangue di Nostro Signore che lava i peccati del mondo. Grandioso mito cosmogonico, di fondazione di una umanità redenta. Il melograno, pianta nata dal sangue di un essere mitico, è simbolo di fecondità. I suoi chicchi rosso sangue simboleggiano l’energia vitale, il principio rigenerante insito nella natura. In Grecia il suo frutto è simbolo d’amore, tanto che viene donato dallo sposo alla sposa nel giorno delle nozze. Direttamente connesso alla Grande Madre mediterranea è l’albero del noce, il quale viene ad assumere, però, la duplice valenza di vita e di morte. La cannella è una spezia estratta dal cinnamomo, pianta divina consacrata al sole, come ci ricorda Erodoto, simbolo di vita oltre la morte.
Dalle offerte agli dei, fino alle tavole apparecchiate, il cibo sembra essere dunque da sempre, il legame tra il mondo dei viventi e quello degli spiriti.
pippa73
pippa73 il
P.Enza
Giusto😉
Eccomi vediamo ho studiato bene?
Così sembra, che da noi pugliesi si usa onore le anime dei nostri cari apparecchiando tavole tra la notte del 31 e l' 1 destinate esclusivamente al passaggio degli spiriti che, secondo la credenza popolare, rimanevano a dimorare nelle case fino a Natale se non fino all'Epifania.

Nell’antica Grecia, durante le Antesterie, feste che duravano 3 giorni a fine inverno in onore di Dioniso, si riteneva che i defunti tornassero Anche Verga, in un suo racconto, cita l'usanza dei defunti, di tornare, nella notte della loro festa, a visitare i loro cari portando frutta e dolci che simboleggiano i doni che i defunti portano dal cielo e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro viaggio.
Il tema della morte ci riporta quindi ad un culto antichissimo in cui, una volta all’anno, si apre la frontiera tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Il culto dei morti e la festa dei defunti sono infatti un retaggio molto antico, comune anche alle nostre tradizioni cattoliche. Basta rifarsi a qualsiasi calendario rituale contadino per capire l'importanza di due feste basilari per l'occidente cristiano: Ognissanti e la commemorazione dei defunti. Ambedue infatti cadono nel cuore dell'autunno, periodo in cui termina la stagione agraria e ne inizia un'altra. Il grano è stato appena seminato, è “sceso negli inferi”, nel cuore della terra. E comincia il suo lento cammino verso la futura germinazione.
Originariamente queste date combaciavano con il capodanno celtico, preceduto dalla notte conosciuta come notte delle calende d'inverno, durante la quale i morti entravano in comunione con i vivi in un generale rimescolamento cosmico.
Secondo le credenza popolare, nella notte tra l’1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornano dall’aldilà, ed il viaggio che li separa dal mondo dei vivi, è lungo e faticoso, ed è per questo che vengono imbandite tavole a cui i propri defunti trovano ristoro come usavano fare gli antichi celti.
Nella notte scura, a cavallo tra il giorno di Ognissanti e quello dei Morti, le anime dei defunti affrontano un lungo viaggio verso la terra dei vivi, guidati da misteriose lanterne. I lumi accesi nelle zucche dalle sembianze umane, spaventose e beffarde, aiutano le anime perse a raggiungere la via di casa.
E' la notte dei misteri, ma non siamo in un quartiere americano, come qualcuno potrebbe immaginare, bensì ad Orsara, nel nord della Puglia, dove la commemorazione dei defunti viene celebrata secondo un'antica tradizione.

I dolci sono probabilmente il cibo rituale più usato in tutte le tradizioni regionali per commemorare il Giorno dei Morti e ogni regione ha i suoi dolci tipici.
In Puglia la tradizione vuole che in occasione del 2 novembre si consumi la Colva, uno dei dolci più significativi ed emblematici. A base al grano, simbolo stesso della vita e della fertilità, questo dolce affonda le sue radici nelle festività dei morti dell’antica Roma legate alla figura di Proserpina figlia di Cerere, dea della terra.
Un dolce ricco e povero allo stesso tempo. ricco di sapori che gli vengono da ingredienti «poveri» del mondo contadino quali grano, noci, mandorle, uva, melograno e cannella amalgamati dal vin cotto (di uva o di fichi).
Nel Salento questo dolce dei morti è detto “colva” o “coliba”, termine mutuato dal bizantino “kolba” che, a sua volta, deriva dal greco “koliva”, il dolce protagonista del “mnemòsino”, il banchetto funebre della ritualità greco-ortodossa. Vino e grano, quali emblemi di vita come auspicio di rinascita per il defunto. E’ la vittoria della vita dopo la morte. Il grano è “mielon andron”, “midollo dell’uomo”, per dirla con Omero. Mentre, nella tradizione cristiana è il cibo eucaristico per antonomasia, corpo di Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo. Il vino è il sangue di Nostro Signore che lava i peccati del mondo. Grandioso mito cosmogonico, di fondazione di una umanità redenta. Il melograno, pianta nata dal sangue di un essere mitico, è simbolo di fecondità. I suoi chicchi rosso sangue simboleggiano l’energia vitale, il principio rigenerante insito nella natura. In Grecia il suo frutto è simbolo d’amore, tanto che viene donato dallo sposo alla sposa nel giorno delle nozze. Direttamente connesso alla Grande Madre mediterranea è l’albero del noce, il quale viene ad assumere, però, la duplice valenza di vita e di morte. La cannella è una spezia estratta dal cinnamomo, pianta divina consacrata al sole, come ci ricorda Erodoto, simbolo di vita oltre la morte.
Dalle offerte agli dei, fino alle tavole apparecchiate, il cibo sembra essere dunque da sempre, il legame tra il mondo dei viventi e quello degli spiriti.
👋
pippa73
pippa73 il
clas09
Da noi la Martorana 😁
Buonissima!!
pippa73
pippa73 il
IlaM
In Sardegna il dolce tradizionale per eccellenza del giorno di Ognissanti sono i papassini (in sardo "pabassinus"). Ci sono due varianti: una un po' più simile a un biscotto, a base di mandorle e uvetta, con ghiaccia reale in superficie, mentre l'altra versione è fatta interamente di uvettacon scagliette di mandorle e sapa 😊
Grazie x aver lasciato il tuo contributo......
......questi dolcetti di cui parli li hai mai preparati? Hai una ricetta da condividere?
pippa73
pippa73 il
flaviaincucina
La ricetta del “Pane dei Morti, non mi è stata tramandata, come tante altre ricette, dalla mia mamma. In famiglia la pioniera sono stata io. Questi biscotti la mamma li comperava presso lo spaccio di una nota industria dolciaria, famosa dalle mie parti soprattutto per la produzione dei panettoni (purtroppo un paio di anni fa questa ditta ha chiuso).
In famiglia erano molto apprezzati e così mi sono data da fare sperimentando diverse ricette, fino a che non ho trovato quella che più mi soddisfa. Ed ora, soprattutto in questo periodo, produco questi deliziosi biscotti che continuano ad essere molto apprezzati.
Peccato non poterveli offrire 😊
Grazie Flavia per aver soddisfatto la mia curiosità........hai ragione e' un peccato non avere la possibilità di assaggiare i tuoi deliziosi dolcetti....
clas09
clas09 il
pippa73
Buonissima!!
😜🙋
pippa73
pippa73 il
clas09
😜🙋
Buona mattinata 😊
pippa73
pippa73 il
......eccomi con un'altra curiosità per tutte le dolcine......un viaggio in Sicilia precisamente a CATANIA, alla scoperta delle "RAME DI NAPOLI"

"Le Rame di Napoli sono dolci tipici catanesi che vengono consumati in occasione della festività di Tutti i Santi (a festa de motti). La nascita del termine “Rame di Napoli” sembra risalire al dicembre del 1816, nel periodo del Regno delle due Sicilie .
I borbonici in seguito all’annessione della Sicilia al Regno di Napoli, coniarono una nuova moneta in lega di rame che sostituiva quelle ben più preziose in oro e argento.
I catanesi, in onore del nuovo regno, crearono a loro volta la versione dolciaria della nuova moneta.
L’analogia è forte anche nel composto del dolce che nasce come dolce povero, fatto con gli scarti e i ritagli di altri dolci, proprio come la nuova moneta che nasceva da leghe più povere.
La leggenda dice anche che il pasticciere inventore della ricetta si chiamasse Napoli.

Morbide, speziate e con una golosa ricopertura di cioccolato, le rame di Napoli rappresentano una vera tentazione.
pippa73
pippa73 il
.....rimaniamo ancora in Sicilia e parliamo degli:

I NZUDDI sono biscotti siciliani mandorlati aromatizzati all’arancia, alla cannella, vanillina, miele e chiodi di garofano, dalla consistenza un po’ gommosa. Ideati e preparati, secondo la tradizione, dalle suore vincenziane di Catania, città dove si preparano in occasione della cosiddetta Festa dei Morti del 2 novembre.
i ‘nzuddi sono diffusi anche a Messina, dove è usanza consumarli per la festa patronale della Madonna della Lettera.
Il loro nome deriva direttamente dall’abbreviazione del vezzeggiativo dialettale del nome Vincenzo.(Nduzzi e' il diminituivo di Vincenzo)
pippa73
pippa73 il
clas09
😜🙋
un abbraccio !!
clas09
clas09 il
pippa73
Buona mattinata 😊
Buongiorno e buon weekend 🙋😘
clas09
clas09 il
pippa73
un abbraccio !!
🤗
clas09
clas09 il
pippa73
un abbraccio !!
🤗
pippa73
pippa73 il
........questo pomeriggio ci rechiamo in un'altra regione:

Nel VENETO c’è la tradizione che, nel giorno dedicato ai morti, gli amanti offrono alle promesse spose un sacchetto con fave in pasta frolla colorate, i cosiddetti "OSSI DA MORTI", per scongiurare la tristezza legata a questa ricorrenza.
pippa73
pippa73 il
......torniamo in Sicilia.....

qui troviamo "I PIPARELLI" o "PIPAREDDI" sono biscotti speziati simili ai quaresimali per forma e consistenza, croccanti a base di mandorle, da inzuppare nel liquore.
Tipici di MESSINA, il loro nome deriverebbe dall’uso del pepe o dalle stufe a legna sbuffanti come pipe in cui anticamente venivano cotti a soli 50°C anche per due giorni consecutivi.
E un po’ ovunque spuntano nelle cucine i “PUPI” di zucchero a evocare gli avi della famiglia, o i panini dolci a forma di mano, e la “Frutta di Martorana”, che ricrea la forma e il colore della frutta, ricca di pasta di mandorla e zucchero.
pippa73
pippa73 il
clas09
Buongiorno e buon weekend 🙋😘
Grazie infinite,ricambio l'augurio :-)
pippa73
pippa73 il
clas09
🤗
:-)
pippa73
pippa73 il
clas09
🤗
:-D
ERRE
ERRE il
Ciao cara, post interessante, x conoscere le usanze delle ricorrenze nelle varie zone / regioni!
Io come contributo... lo sto leggendo con attenzione😅... Non conosco usanze particolari della mia zona x questa ricorrenza...
IlaM
IlaM il
pippa73
Grazie x aver lasciato il tuo contributo......
......questi dolcetti di cui parli li hai mai preparati? Hai una ricetta da condividere?
No, non li ho mai preparati, ma ho la ricetta per la versione più "biscottosa"... Questo fine settimana condivido la ricetta con voi, promesso 🤗
pippa73
pippa73 il
IlaM
No, non li ho mai preparati, ma ho la ricetta per la versione più "biscottosa"... Questo fine settimana condivido la ricetta con voi, promesso 🤗
Benissimo! Verrò a curiosare tra le tue ricette.....
pippa73
pippa73 il
ERRE
Ciao cara, post interessante, x conoscere le usanze delle ricorrenze nelle varie zone / regioni!
Io come contributo... lo sto leggendo con attenzione😅... Non conosco usanze particolari della mia zona x questa ricorrenza...
Grazie Erre!

......buona lettura allora! ne ho ancora da scrivere ;-)
pippa73
pippa73 il
Dolcine care, questa mattina vi porto in un'altra parte di Italia.........

Nella tradizione TOSCANA si trova l’immancabile “CASTAGNACCIO" dolce di stagione autunnale, viene cucinato anche in alcune città dell’Emilia Romagna. A base di farina di castagne, si aggiungono anche pinoli, uvetta e rosmarino.
Altra tipica e famosa ricetta toscana (prevalentemente a Siena e provincia e in alcune zone della Maremma) quella del “PAN co’ SANTI" un biscotto informe,costituito da farina, noci, miele, strutto, uvetta e pepe nero che si amalgamano in una grossa forma di pane, che i toscani continuano a gustare fino alla fine dell’Avvento. Il nome si rifà ai suoi ingredienti principali, i “santi”, appunto, sono noci, uvetta e pepe in abbondanza.


Le "OSSA DEI MORTI" sono presenti anche a Montalcino qui sono dei biscotti rotondi di farina, zucchero, chiara d’uovo e mandorle. Gli ingredienti sono inequivocabili, i biscotti devono infatti risultare di colore bianco (per ricordare il colore delle ossa).

Bèn d’ì morti è questa la tradizione che caratterizza l’area compresa tra Massa e Carrara dove i defunti lasciavano ai parenti sopravvissuti il compito di distribuire cibo e vino ai bisognosi, mentre i bambini portavano al collo una collana di piccole mele essiccate e castagne bollite.
Al Monte Argentario si ricamavano scarpette di lana e venivano imbastite tasche di stoffa, le prime erano per le tombe dei bambini defunti, le seconde venivano applicate sui vestiti degli orfanelli, per permettere loro di ricevere offerte di cibo e denaro.
Non mancavano in tutta la regione piatti creati per essere lasciati all’esterno delle abitazioni, ad uso e consumo dei passanti.
pippa73
pippa73 il
clas09
Da noi la Martorana 😁
...torniamo in Sicilia ....curiosità sulla Frutta Martorana


La FRUTTA MARTORANA deliziosa a guardarsi e sublime in bocca, è un dolce realizzato con la pasta di mandorle, o “pasta reale”, deliziosa invenzione araba, degna, per la sua dolcezza e raffinatezza, dei più nobili palati. Essa viene preparata durante le festività di Ognissanti e la Commemorazione dei Morti.

Sulla creazione di questi dolci esistono diverse teorie e leggende.

Essi furono preparati di certo per la prima volta dalle Monache del convento di Santa Maria dell’Ammiraglio, a Palermo.

Il convento di Santa Maria dell’Ammiraglio a PALERMO fu realizzato per le nobildonne dell’ordine di San Benedetto e voluta dalla nobildonna Eloisa Martorana( della quale sia l'edificio che il dolce conservano ancora il nome)

Si narra che all’interno del monastero le suore avessero creato uno dei giardini più belli della città e un’orto con buonissimi ortaggi.
Esse erano talmente orgogliose della bellezza e abbondanze dei frutti di tale giardino!
Il Vescovo, incuriosito, decise di andarlo a visitare approfittando del suo status.
La visita, però, fu in pieno inverno, quando gli alberi erano spogli e l’orto non dava molti ortaggi.
Le monache allora decisero di creare dei frutti colorati con la pasta di mandorla per addobbare gli alberi spogli, e creare degli ortaggi per abbellire l’orto.
In questo modo è nata la frutta martorana con coloratissimi mandarini, arance, melograni, limoni, zucche, carciofi e chi più ne ha più ne metta…
Le monachelle a quel punto iniziarono a far "fruttare" la loro idea… Visto il successo iniziarono a preparare la frutta martorana per le famiglie ricche. Un servo, mandato a ritirare il pacco di dolciumi, metteva una moneta nella ruota e in cambio riceveva un bel vassoio di frutta… dolce!
Durante questo periodo le pasticcerie siciliane si riempiono di colori, colori su colori.
clas09
clas09 il
pippa73
...torniamo in Sicilia ....curiosità sulla Frutta Martorana


La FRUTTA MARTORANA deliziosa a guardarsi e sublime in bocca, è un dolce realizzato con la pasta di mandorle, o “pasta reale”, deliziosa invenzione araba, degna, per la sua dolcezza e raffinatezza, dei più nobili palati. Essa viene preparata durante le festività di Ognissanti e la Commemorazione dei Morti.

Sulla creazione di questi dolci esistono diverse teorie e leggende.

Essi furono preparati di certo per la prima volta dalle Monache del convento di Santa Maria dell’Ammiraglio, a Palermo.

Il convento di Santa Maria dell’Ammiraglio a PALERMO fu realizzato per le nobildonne dell’ordine di San Benedetto e voluta dalla nobildonna Eloisa Martorana( della quale sia l'edificio che il dolce conservano ancora il nome)

Si narra che all’interno del monastero le suore avessero creato uno dei giardini più belli della città e un’orto con buonissimi ortaggi.
Esse erano talmente orgogliose della bellezza e abbondanze dei frutti di tale giardino!
Il Vescovo, incuriosito, decise di andarlo a visitare approfittando del suo status.
La visita, però, fu in pieno inverno, quando gli alberi erano spogli e l’orto non dava molti ortaggi.
Le monache allora decisero di creare dei frutti colorati con la pasta di mandorla per addobbare gli alberi spogli, e creare degli ortaggi per abbellire l’orto.
In questo modo è nata la frutta martorana con coloratissimi mandarini, arance, melograni, limoni, zucche, carciofi e chi più ne ha più ne metta…
Le monachelle a quel punto iniziarono a far "fruttare" la loro idea… Visto il successo iniziarono a preparare la frutta martorana per le famiglie ricche. Un servo, mandato a ritirare il pacco di dolciumi, metteva una moneta nella ruota e in cambio riceveva un bel vassoio di frutta… dolce!
Durante questo periodo le pasticcerie siciliane si riempiono di colori, colori su colori.
😁👏🏻👏🏻. Buona giornata 🙋
pippa73
pippa73 il
........dolcine vogliamo fare tappa in Campania?

Arrivando a NAPOLI in questi giorni non può mancare l’assaggio de “O’Morticiello”, un torrone di cioccolato dal sarcastico nome perchè somigliante ad una cassa da morto, con tre varianti: al caffè, al gianduia o alla crema di nocciole.
Marta701970
Marta701970 il
Brava Pippa: hai aperto un post interessante che ho letto volentieri e mi ha arricchita del sapore delle nostre tradizioni così ricche e significative che andrebbero tramandate con entusiasmo alle nuove generazioni invece di andare a cercare eventi e celebrazioni (Halloween) che non ci appartengono. Ti auguro una buona domenica!
IlaM
IlaM il
pippa73
Benissimo! Verrò a curiosare tra le tue ricette.....
Buon pomeriggio! Come promesso, questo fine settimana mi sono cimentata nella preparazione dei papassini :D
Questo è il link della ricetta che ho pubblicato ;)
https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/papassini-sardi-pabassinus
pippa73
pippa73 il
IlaM
Buon pomeriggio! Come promesso, questo fine settimana mi sono cimentata nella preparazione dei papassini :D
Questo è il link della ricetta che ho pubblicato ;)
https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/papassini-sardi-pabassinus
Grazie a te x aver arricchito questa raccolta......buona domenica :-)
pippa73
pippa73 il
Marta701970
Brava Pippa: hai aperto un post interessante che ho letto volentieri e mi ha arricchita del sapore delle nostre tradizioni così ricche e significative che andrebbero tramandate con entusiasmo alle nuove generazioni invece di andare a cercare eventi e celebrazioni (Halloween) che non ci appartengono. Ti auguro una buona domenica!
Grazie a te che ti sei soffermata a leggere e a lasciare il tuo commento, ricambio l'augurio di una buona domenica :-)
pippa73
pippa73 il
.......chi vuole venire con me in Salento, a Lecce, in questo viaggio nelle tradizioni italiane?
andiamo a conoscere "LE FANFULICCHIE"........



Anche se sono dei dolci tipici della tradizione, molti salentini non conoscono le Fanfullicchie, che sono finite nell'oblio.

Ma da un po’ di tempo a questa parte, le bancarelle di dolciumi leccesi stanno riproponendo le stecchette zuccherate, tanto care ai nonni.
E oggi rappresenta un obbligo per tutti coloro che vogliono celebrare al meglio la ricorrenza di Ognissanti.
In passato, le caramelle zuccherine più piccole erano chiamate “bomboloni“, mentre quelle più lunghe, appunto, " fanfullicchie".

Esse sono le tipiche caramelle zuccherate attorcigliate su sé stesse, che si offrivano ai bambini poveri e agli orfani nel giorno di Ognissanti e durante l’intera settimana di commemorazione dei defunti.

La tradizione racconta così:
“Fanfullicchie, fanfullicchie!”. Era questo il ‘dolce’ suono che riecheggiava all’uscita del cimitero nel giorno della commemorazione dei defunti. Perché questi riccioli di zucchero caramellato, si potevano trovare solo in questo periodo dell'anno.


Un tempo queste caramelle particolari si vendevano di un unico gusto e colore, il verde menta (essenza che veniva usata per realizzarle).
Oggi se ne trovano in commercio di multicolori e multi gusti.
Per preparare queste delizie a casa bastano tre semplicissimi ingredienti: acqua, zucchero e i coloranti alimentari che si possono trovare ovunque.


Per quanto riguarda la loro ‘origine’ si dice che siano nate in occasione dell’investitura del vescovo Luigi Pappacoda avvenuta il 4 dicembre 1639 in piazza Duomo. Per celebrare l’importante evento fu istituita la “Fera te lu panieri”, nella quale si vendevano questi dolci di zucchero insieme a tipici giocattoli in legno come le girandole, le tozzole o i tamburelli e altri prodotti locali.
Secondo altri le fanfullcchie sono una creazione di Franco dei gelati. Fu lui a inventare questi riccioli di zucchero per tenere buoni i ‘bambini’ durante la visita dei genitori ai cari che non ci sono più.
thequeenstarlette
thequeenstarlette il
Ho imparato tante cose nuove. Grazie.
Marta701970
Marta701970 il
pippa73
Grazie a te che ti sei soffermata a leggere e a lasciare il tuo commento, ricambio l'augurio di una buona domenica :-)
Buona settimana anche a te!
pippa73
pippa73 il
clas09
😁👏🏻👏🏻. Buona giornata 🙋
Buon lunedì pomeriggio
pippa73
pippa73 il
thequeenstarlette
Ho imparato tante cose nuove. Grazie.
Grazie a te che ti sei soffermata a leggere questo post........
clas09
clas09 il
pippa73
Buon lunedì pomeriggio
Grazie ☺️🙋 anche a te
buonabitacolo
buonabitacolo il
Con piacere Pippa ho letto il tuo post.....
ricco di usanze e tradizioni della nostra bellissima Italia.Nella mia zona non ci sono ricette particolari.....ma ti seguo volentieri 🤗
lorymonni
lorymonni il
Che belle tradizioni, molto interessanti❤️
pippa73
pippa73 il
lorymonni
Che belle tradizioni, molto interessanti❤️
Sei stata molto gentile a leggere il mio post, grazie Lory!!
pippa73
pippa73 il
............questa mattina care dolcine, vi porto nel LAZIO a conoscere altre tradizioni........


"Inizialmente tipici delle cucine romane, poi spopolati in tutto il centro Italia e oltre, LE FAVE DEI MORTI in origine venivano preparate con le fave vere, considerate per secoli sacre ai defunti per via delle lunghe radici che affossano nel terreno come tramite tra terra e mondo sotterraneo.
In giro per la regione sono tante le loro varianti, ma resta sempre un unico punto fermo come base: le mandorle, che nel tempo hanno sostituito le fave per gusto e consistenza. Si tratta di biscotti all’aspetto simili agli amaretti, con al centro una conca che li fa assomigliare alle vere fave, da qui il loro nome e il loro legame alla festa di Ognissanti e al ricordo dei defunti!

Già gli antichi greci usavano distribuire le fave dei morti durante i funerali, forse in segno di buon auspicio. Per i romani, invece, le fave rappresentavano le anime dei cari estinti, che venivano in visita nel mondo dei vivi nella notte di Ognissanti. A questa leggenda è legata la preparazione delle fave dei morti nella tradizione contadina. Spesso si è raccontato che questi biscotti servivano a dare il benvenuto ai nostri cari, quasi come a rifocillarli dopo il lungo cammino fino a noi."
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Con piacere Pippa ho letto il tuo post.....
ricco di usanze e tradizioni della nostra bellissima Italia.Nella mia zona non ci sono ricette particolari.....ma ti seguo volentieri 🤗
Grazie infinite, sono contenta che ti piaccia quello che scrivo
pippa73
pippa73 il
clas09
Grazie ☺️🙋 anche a te
Buona mattinata!
pippa73
pippa73 il
Marta701970
Buona settimana anche a te!
ciao, un abbraccio 😉😉😉
pippa73
pippa73 il
..........dolcine facciamo un bel giro d'Italia?

- in VALLE D'AOSTA dove era usanza mettere sui davanzali delle finestre del cibo, affinchè le anime dei morti che vi transitavano potessero, per quel giorno, ritornare a gustare i piatti mangiati da vivi. Se non trovavano nulla potevano sollevare un vento molto forte che metteva l'abitazione in pericolo.

- in PIEMONTE era abitudine mettere un posto in più a tavola qualora un defunto decidesse di farvi visita. Era anche usanza che dopo cena le famiglie preparavano qualcosa per i morti e poi uscivano per recarsi al cimitero in modo che questi potevano banchettare in tutta tranquillità. Quando decidevano di rientrare facevano suonare le campane affinchè i defunti potessero lasciare l'abitazione.

- in LOMBARDIA vi sono diverse usanze, una era quella di mettere sul davanzale una zucca svuotata e riempita di vino e sul tavolo della cucina del cibo, in modo che i defunti potessero sfamarsi e dissetarsi. Altra usanza era quella di lasciare, oltre alla zucca piena di vino, un secchio di acqua fresca e il fuoco acceso nel camino e nella stufa, affinchè le anime potessero riscaldarsi.

- in TRENTINO ALTO ADIGE vi è l'usanza della tavola imbandita e il focolare acceso, solo che loro facevano suonare le campane proprio per avvertire le anime dei defunti che potevano accomodarsi.

- in FRIULI VENEZIA GIULIA le usanze sono simili per quanto attiene la tavola, in più si intagliavano le zucche a forma di teschio. Inoltre erano convinti che i morti facessero delle processioni notturne verso alcuni santuari del luogo.

- in EMILIA ROMAGNA oltre a preparare del cibo per i morti ne davano anche a qualche povero che bussava a quella porta, e che doveva condividerlo con le anime dei defunti.

- in LIGURIA si preparavano per i morti, delle fave secche e delle castagne bollite. Era poi doveroso recitare le preghiere per quelle anime e poi, i nonni erano soliti raccontare storie e leggende paurose.

- l'UMBRIA ricalca la vicina TOSCANA (dove si preparano le OSSA DEI MORTI) preparando dei dolci a forma di fave chiamati "stinchetti dei morti".

- in ABRUZZO, oltre alla tavola apparecchiata, si mettevano alla finestra dei lumini accessi tanti quanti erano le anime dei propri cari.

- il MOLISE si arricchisce di fantasia preparando una cena particolare cui partecipano i parenti, poi sul davanzale viene lasciato un piatto della pietanza per i parenti defunti; viene messa una zucca scavata con all'interno un lumino acceso; con l'espressione sorridente, piangente, sghignazzante.

- nel LAZIO, a Roma, si andava a consumare la cena sulla tomba del defunto, questo per tenergli compagnia.

- molto ricca di tradizioni e' anche la CAMPANIA e la SICILIA

- anche la PUGLIA ha varie usanze, oltre quella di preparare dei biscotti tipici chiamati " grano dei morti".

- in CALABRIA oltre alla cena, sul tavolo si lasciava anche un mazzo di carte, caso mai i defunti volessero farsi una partita.


- in SARDEGNA si racconta dei "Sa Rèula", una processione silenziosa di anime dei morti; così come il " ballo dei morti", che questi facevano soprattutto nei pressi di qualche chiesetta di campagna.
pippa73
pippa73 il
..........buongiorno dolcine, andiamo tutte insieme nel centro Italia?

In UMBRIA la tradizione gastronomica prevede che si producano dei tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti “Stinchetti dei Morti”, che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti quasi a voler mitigare il sentimento di tristezza e sostituire le carezze dei cari che non ci sono più.
Sempre in questa regione, poi, si organizza ancora oggi la Fiera dei morti, un rituale suggestivo dedicato ai vari cicli dell’esistenza.
pippa73
pippa73 il
.......e ancora......

In ABRUZZO oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care, e i bimbi si mandano a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti.
dolcestellax
dolcestellax il
Buongiorno, bellissima idea quella di raccontare le tradizioni legate alla commemorazione dei defunti e alla festa di Ognissanti......Il 2 novembre ricorre la festività della Commemorazione dei Defunti, “la festa dei morti” come viene comunemente chiamata. Una festa ancora molto sentita, soprattutto nel Sud Italia ed in Sicilia in particolar modo, dove è ancora viva la tradizione di regalare dei giocattoli ai bambini facendo loro credere che si tratti di doni fatti dai propri cari defunti, come ringraziamento per le preghiere ricevute.
Se per i bambini il 2 Novembre è un giorno speciale perché ricevono dei giochi in regalo, per gli adulti questa giornata è speciale perché le tavole vengono arricchite con i classici dolci dei morti! Tra i tanti ricordiamo le “rame di Napoli” che sono dolci molto soffici ricoperti da glassa di cioccolato e spesso ripiene con crema di nocciola o di pistacchio o marmellata; le “ossa dei morti”, biscotti croccanti con sopra un guscio bianco che richiamano le ossa; le “piparelle” , biscotti aromatici con mandorle, miele e spezie; "I Nzuddi" ricetta tradizionale siciliana. Dolci alle mandorle profumatissimi e tipici della tradizione novembrina siciliana, una bontà da provare......io quest'anno ho preparato le rame di napoli con crema di pistacchio spero che vi piacciano , vi lascio il link https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/rame-di-napoli-con-crema-di-pistacchio
immagine risposta 14864208
pippa73
pippa73 il
.........scendiamo nuovamente in SICILIA a conoscere un altro prodotto gastronomico.......

I TETU' o TEIO o BISCOTTI CATALANI sono biscotti siciliani un po’ croccanti all’esterno e morbidi e porosi all’interno il cui nome in dialetto siciliano si può adattare nell’italiano “uno a te e uno a me”, perché uno tira l’altro.
In genere, i tetù sono rivestiti con glassa di zucchero e cacao, mentre i teio sono ricoperti di glassa di zucchero semplice.
Un tempo era usanza consumare i tetù e teio in occasione della Festa dei Morti del 2 novembre, ma oggi si trovano tranquillamente tutto l’anno in ogni forno e pasticceria di Sicilia.

Tuttavia non aspettatevi di trovare dei biscotti dal sapore pressoché identico sempre e ovunque. Infatti, oltre a farina, mandorle macinate e strutto, la ricetta dei tetù e teio comprende una quantità cospicua e casuale di scarti e avanzi di pasticceria, ovvero rimasugli di pan di Spagna, cialde, pasticcini, bignè farciti, torte, creme, marmellate, si compensa il restante ammanco di peso aumentando le dosi degli altri ingredienti, perché considerati i biscotti dei poveri.
Ogni sfornata di questi biscotti e' unica per note di sapore e consistenza, purché si usino tantissime spezie e aromi ( vaniglia, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, ecc )
pippa73
pippa73 il
dolcestellax
Buongiorno, bellissima idea quella di raccontare le tradizioni legate alla commemorazione dei defunti e alla festa di Ognissanti......Il 2 novembre ricorre la festività della Commemorazione dei Defunti, “la festa dei morti” come viene comunemente chiamata. Una festa ancora molto sentita, soprattutto nel Sud Italia ed in Sicilia in particolar modo, dove è ancora viva la tradizione di regalare dei giocattoli ai bambini facendo loro credere che si tratti di doni fatti dai propri cari defunti, come ringraziamento per le preghiere ricevute.
Se per i bambini il 2 Novembre è un giorno speciale perché ricevono dei giochi in regalo, per gli adulti questa giornata è speciale perché le tavole vengono arricchite con i classici dolci dei morti! Tra i tanti ricordiamo le “rame di Napoli” che sono dolci molto soffici ricoperti da glassa di cioccolato e spesso ripiene con crema di nocciola o di pistacchio o marmellata; le “ossa dei morti”, biscotti croccanti con sopra un guscio bianco che richiamano le ossa; le “piparelle” , biscotti aromatici con mandorle, miele e spezie; "I Nzuddi" ricetta tradizionale siciliana. Dolci alle mandorle profumatissimi e tipici della tradizione novembrina siciliana, una bontà da provare......io quest'anno ho preparato le rame di napoli con crema di pistacchio spero che vi piacciano , vi lascio il link https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/rame-di-napoli-con-crema-di-pistacchio
[immagine]
Grazie cara!

le notizie da te riportate molto interessanti le avevo già scritte anch'io....se prepari altri dolcetti tipici siciliani ritorna pure...buona giornata
dolcestellax
dolcestellax il
pippa73
Grazie cara!

le notizie da te riportate molto interessanti le avevo già scritte anch'io....se prepari altri dolcetti tipici siciliani ritorna pure...buona giornata
grazie appena li preparo saro' felice di condividerle in questo post.
clas09
clas09 il
pippa73
Buona mattinata!
Buon pomeriggio 🙋😘 cara e buon mercoledì 😁. Manca poco per i premi 🎉🎉🎉🥳. Sto facendo il conto alla rovescia. 🤣🤣
pippa73
pippa73 il
dolcestellax
grazie appena li preparo saro' felice di condividerle in questo post.
Benissimo .....allora aspetto il tuo ritorno
pippa73
pippa73 il
clas09
Buon pomeriggio 🙋😘 cara e buon mercoledì 😁. Manca poco per i premi 🎉🎉🎉🥳. Sto facendo il conto alla rovescia. 🤣🤣
Uhh vero lo avevo dimenticato ....buon pomeriggio
mariaconcetta1995
mariaconcetta1995 il
Frutta Martorana
immagine risposta 14864315
mariaconcetta1995
mariaconcetta1995 il
pippa73
...torniamo in Sicilia ....curiosità sulla Frutta Martorana


La FRUTTA MARTORANA deliziosa a guardarsi e sublime in bocca, è un dolce realizzato con la pasta di mandorle, o “pasta reale”, deliziosa invenzione araba, degna, per la sua dolcezza e raffinatezza, dei più nobili palati. Essa viene preparata durante le festività di Ognissanti e la Commemorazione dei Morti.

Sulla creazione di questi dolci esistono diverse teorie e leggende.

Essi furono preparati di certo per la prima volta dalle Monache del convento di Santa Maria dell’Ammiraglio, a Palermo.

Il convento di Santa Maria dell’Ammiraglio a PALERMO fu realizzato per le nobildonne dell’ordine di San Benedetto e voluta dalla nobildonna Eloisa Martorana( della quale sia l'edificio che il dolce conservano ancora il nome)

Si narra che all’interno del monastero le suore avessero creato uno dei giardini più belli della città e un’orto con buonissimi ortaggi.
Esse erano talmente orgogliose della bellezza e abbondanze dei frutti di tale giardino!
Il Vescovo, incuriosito, decise di andarlo a visitare approfittando del suo status.
La visita, però, fu in pieno inverno, quando gli alberi erano spogli e l’orto non dava molti ortaggi.
Le monache allora decisero di creare dei frutti colorati con la pasta di mandorla per addobbare gli alberi spogli, e creare degli ortaggi per abbellire l’orto.
In questo modo è nata la frutta martorana con coloratissimi mandarini, arance, melograni, limoni, zucche, carciofi e chi più ne ha più ne metta…
Le monachelle a quel punto iniziarono a far "fruttare" la loro idea… Visto il successo iniziarono a preparare la frutta martorana per le famiglie ricche. Un servo, mandato a ritirare il pacco di dolciumi, metteva una moneta nella ruota e in cambio riceveva un bel vassoio di frutta… dolce!
Durante questo periodo le pasticcerie siciliane si riempiono di colori, colori su colori.
La mia frutta Martorana fatta in casa e a mano
immagine risposta 14864320
pippa73
pippa73 il
........buonasera dolcine, riprendiamo il nostro viaggio? Seguitemi andiamo a RIMINI a conoscere una piadina speciale:

"LA PIADA DEI MORTI è un dolce della tradizione romagnola, tipico del periodo autunnale; una ricetta antica che si realizza per la Commemorazione dei defunti. Un dolce semplice , profumato e golosissimo, adatto ad essere gustato dopo il pasto con un buon bicchiere di vino lambrusco, per i più piccoli è perfetto anche per iniziare la giornata o per rendere speciale la merenda.

La preparazione prevede tre fasi: un primo impasto per ottenere un composto elastico, un secondo impasto a base di mosto d’uva, uova e zucchero, e infine una finitura fatta di mandorle, noci e pinoli."
pippa73
pippa73 il
mariaconcetta1995
Frutta Martorana
[immagine]
Buonasera, grazie x aver letto il mio invito ad inserire i tuoi fantastici dolci in questa raccolta.....
pippa73
pippa73 il
mariaconcetta1995
La mia frutta Martorana fatta in casa e a mano
[immagine]
Ottimo lavoro!!

se realizzi altri dolci per questa festività torna ad inserire il link della tua ricetta e foto in questa raccolta......buona serata
pippa73
pippa73 il
..........dolcine! Se non siete ancora stanche vi porterei a gustare un altro dolce tipico di queste festività ........e andiamo in

TRENTINO ALTO ADIGE

in questa regione non è raro trovare sulle tavole imbandite per i defunti in bella vista i “CAVALLI DEI MORTI".
Esse sono delle pagnotte dolci di grandi dimensioni a forma di cavallo.
Il riferimento ai cavalli sembra risalire alla antica mitologia greca e al culto della dea che accompagnava i morti nell’oltretomba, Epona, protettrice appunto dei cavalli.
pippa73
pippa73 il
...........dolcine scivoliamo lungo lo Stivale e torniamo in Sicilia a conoscere.....

I Biscotti Regina, chiamati anche REGINELLE, sono una delizia, davvero, non hanno nulla di regale, sono fatti con ingredienti molto poveri!
È una classica ricetta siciliana e li si può trovare in tutta la regione, con piccole differenze tra una città e l’altra.

"Viscotta ‘nciminate" o "viscotta ca giuggiulena (cimino o giuggiulena = semi di sesamo) sono alcuni dei nomi con i quali chiamare questi biscotti siciliani.
La caratteristica principale è la copertura di semi di sesamo che, tostandosi, danno un gusto caratteristico a questi biscotti. Vanno bene a colazione, con una tazza di tè, a merenda o gustando un buon bicchiere di vino Marsala.

Il pregio dei Biscotti Regina è anche la giusta dolcezza. Non sono stucchevoli e vengono arricchiti dalla croccantezza dei semi di sesamo.
ricettedolciesalate
ricettedolciesalate il
Brava Pippa trovo un idea bellissima andare a "caccia" di tradizioni Italiane👍. Siamo un paese ricco di storia cultura e tradizioni e non abbiamo bisogno di importare tutto ciò che viene fatto negli altri paesi! Ad esempio io da lombarda-emiliana non conoscevo tutte queste usanze e ricette regionali, che trovo invece bellissime! Grazie per avercele fatte conoscere💞
pippa73
pippa73 il
ricettedolciesalate
Brava Pippa trovo un idea bellissima andare a "caccia" di tradizioni Italiane👍. Siamo un paese ricco di storia cultura e tradizioni e non abbiamo bisogno di importare tutto ciò che viene fatto negli altri paesi! Ad esempio io da lombarda-emiliana non conoscevo tutte queste usanze e ricette regionali, che trovo invece bellissime! Grazie per avercele fatte conoscere💞
Grazie infinite, mi rincuora il tuo commento, pensavo fosse di scarso interesse questo tipo di post.........continuo a fare ricerche sulle diverse tradizioni italiane per le prossime festività .......e a breve pubblicherò altre curiosità, se ti fa piacere puoi tornare a leggerle, buon pomeriggio...
ricettedolciesalate
ricettedolciesalate il
pippa73
Grazie infinite, mi rincuora il tuo commento, pensavo fosse di scarso interesse questo tipo di post.........continuo a fare ricerche sulle diverse tradizioni italiane per le prossime festività .......e a breve pubblicherò altre curiosità, se ti fa piacere puoi tornare a leggerle, buon pomeriggio...
Ma certo che le leggerò con molto piacere👍
pippa73
pippa73 il
.......si avvicina la sera care dolcine......siete pronte per un viaggio all'estremità del nostro stivale......andiamo in CALABRIA.....

In questa regione la ricorrenza è stata festeggiata sin dai tempi più remoti; infatti nel libro “Il ponte di San Giacomo“, si descrive un particolare rito in uso dai contadini calabresi emigrati in America: svuotare una zucca e mettere dentro una candela aspettando così la vigilia di Ognissanti.

A SERRA SAN BRUNO, nel vibonese, c’è l’usanza del “Coccalu di muortu“: i ragazzini intagliano e modellano la zucca riproducendo un teschio (che in dialetto serrese si dice proprio “coccalu di muortu) per poi girare nel paese chiedendo "Mi lu pagati lu coccalu?” (tradotto letteralmente “Me lo pagate il teschio?”).


Alcune leggende narrano che nelle comunità dell’ENTROTERRA CALABRESE si commemoravano i morti organizzando dei veri cortei verso i cimiteri, per poi ricevere benedizioni e banchettare nel cimitero stesso, per permettere di contattare i propri defunti. Una cosa che tuttora è in uso nelle comunità Arbëreshë.

In diversi paesi dell’ASPROMONTE, in autunno i morti tornano addirittura per un mese intero. Così le famiglie mettono ogni sera sul tavolo un piatto di cibo e vino, e non mancano le carte da gioco per far ricordare ai defunti i divertimenti della vita.

A PAOLA, nella ricorrenza dei defunti si usa distribuire fichi secchi ai bisognosi, mentre In provincia di CATANZARO, sempre per la ricorrenza del 2 Novembre, si preparano particolari focacce da donare ai poveri, le “pitte colluri“.

Alcune famiglie originarie della provincia di COSENZA usano mandare ai loro morti il loro cibo preferito, cucinato di primo mattino, tramite il primo povero che passa davanti alla loro casa.

Nella gastronomia tradizionale, il piatto rituale del 2 Novembre è la “Lagana e ciciari” (fettuccine con i ceci), in usanza a SAN LUCIDO. Si dice che durante il giorno si devono mangiare i ceci, e il pomeriggio si va a seminare un pò di grano per garantire la fertilità.

Sempre in Calabria, la notte della vigilia del 2 Novembre, è usanza accendere una “lampa” o una candela, da tenere sul davanzale della finestra, in modo da indicare ai defunti la strada del ritorno. La mattina bisogna alzarsi presto, perchè si dice che i morti devono andare a riposare, perciò bisogna liberare il letto.

In alcune zone, vicino a LAUREANA di Borrello, le donne usavano recitare, al cimitero, uno strano rosario pieno di fede e devozione: “Animi ‘mbiati / chi o Prigatoriu stati / Quandu jati o Redenturi / ‘nci cuntati peni e duluri / Grazi pe’ nui cercati / e pe’ vui requi e paci / Pregati ‘nzini fhini / Animi, Sacerdoti e Cappuccini / Beneditti morti tutti / Animi santi e corpi rutti / Dov’eravu no’ nci siti / Duvi siti no’ nci simu / Aundi siti nui venimu / Nommu scura stà jornata / pemmu sugnu cunsumata”.
pippa73
pippa73 il
ricettedolciesalate
Ma certo che le leggerò con molto piacere👍
......questa sera siamo in Calabria ;-))
mariaconcetta1995
mariaconcetta1995 il
pippa73
Buonasera, grazie x aver letto il mio invito ad inserire i tuoi fantastici dolci in questa raccolta.....
Grazie a te
pippa73
pippa73 il
.......dolcine abbiamo ancora tempo per un'altra tappa.....
andiamo nel piccolo MOLISE


A CAROVILLI, secondo tradizione, ogni famiglia organizzava una cena particolare, chiamanta "r cummit", da condividere con amici e parenti; il piatto principale che veniva servito erano le "sagne e jierv", tagliatelle/lasagne bianche condite con la verza e pancetta.

Al termine della cena, che doveva essere consumata in compagnia, alcune porzioni della stessa venivano lasciate fuori da porte e sui davanzali delle finestre, per i defunti che sarebbero venuti in visita a gustarlo; inoltre si lasciava anche una zucca intagliata contenente un lumino.
L'usanza di intagliare la zucca è dunque d'uso anche in Molise: si da alla zucca la forma di un volto umano, si mette una candela all'interno creando così la "mort cazzuta" (il termine cazzuta deriva dalla parola di lingua punico- fenica caz, che significa tagliare)
pippa73
pippa73 il
.........dolcine torniamo su al nord?
eccoci in FRIULI VENEZIA GIULIA ad assaggiare....

Le FAVETTE TRIESTINE del giorno dei morti, sono diverse da quelle si trovano in tutta italia, sono tipiche friulane e di qualche zona del Veneto.

Esse sono di tre colori: rosa (alchermes), bianche/beige (rum/rosolio), e marroni (cacao).
Le Favette Triestine sono a base di mandorla, della dimensione di una fava o di una ciliegia, facili da preparare.
Di esse Pellegrino Artusi scriveva nel 1891 ne “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”: “Queste pastine sogliono farsi per la commemorazione dei morti e tengono luogo della fava baggiana, mossia d’orto.....Tale usanza deve avere la sua origine nell’antichità più remota poiché la fava si offriva alle Parche, a Plutone e a Proserpina ed era celebre per le cerimonie superstizione nelle quali si usava”.
Sembra infatti che già nell’antica Grecia questi dolcetti colorati venissero distribuiti in occasione dei funerali. E poi hanno continuato ad accompagnare questa festa religiosa. Il bianco/crema rappresenta la nascita, il rosa pastello la vita e il marrone la morte, infatti la fava è sempre stata oggetto di superstizione.
pippa73
pippa73 il
........buongiorno dolcine, il nostro viaggio per la bella Italia fa tappa, questa mattina, in un'altra regione......dove ci troviamo.......

questa volta in SARDEGNA

Nella notte tra il primo e il due novembre, in quasi tutti i paesi dell’isola, sopravvive ancora l’usanza di apparecchiare la tavola e preparare una ricca cena per SAS ANIMAS a base di gnocchetti conditi con sugo al pomodoro e pecorino. Si pensa, infatti, che i morti quella notte facciano ritorno nelle proprie case a banchettare e proprio per questo bisogna fargli trovare qualcosa di pronto da mangiare.

Una curiosità: la regola vuole che sulla tavola imbandita non debbano esserci coltelli, mai lasciarli accanto ai piatti, poiché le anime potrebbero farne un uso sbagliato.

In diversi paesi della SARDEGNA si usa anche preparare dei dolci speciali per i morti, come i PABASSINOS o SOS OSSOS DE MORTU.

In Sardegna i bambini girano per i paesi bussando alle porte e chiedendo “is animasa” con un sacco o una federa, ovvero una piccola offerta per il bene delle anime dei morti.

Per l’occasione le famiglie preparano apposta dei dolci tipici di saba (Pabassinas) o pane nero, come lo chiamano alcuni tra i mannos, per offrirli ai bambini che bussano alle porte chiedendo: “Si onada a is animasa?”. Le donne fanno cadere nel sacco pane casereccio, noci, frutta secca o di stagione, o dolci, le persone che mangeranno quei doni faranno sì che questi giungano al morto, il quale mangerà tramite loro.

Da zona a zona cambia il nome della festività e delle tradizioni, ma non la valenza che le si attribuisce: "panixeddas", "Su bene e is animas" , "id animeddas", "su prugradoriu" o su mortu su mortu in Barbagia.

In alcune zone della Sardegna vengono esposte delle zucche arancioni, per lo più in Barbagia dove le usanze restano per lo più fedeli a quelle che furono nei tempi andati, facendo tornare alla mente l’antico rito praticato sia in Sardegna che in Corsica: cioè quello di prendere i crani dal cimitero per far piovere, il cranio in seguito venne sostituito da una zucca che ne richiama le fattezze.
Ecco come si esprime un vecchio di Ghilarza sul rito di Maimone, il dio pagano della pioggia: “Il simulacro più antico, la zucca, veniva portato in giro 70-75 anni fa, senza il supporto di lettighe o di altri elementi”. Zucca che tutt’oggi viene utilizzata per la festa dei morti.
pippa73
pippa73 il
in questo nostro percorso nelle tradizioni non poteva mancare questa testimonianza dello scrittore Andrea Camilleri tratto da " Racconti quotidiani"



Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.
Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero venivano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all’alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l’avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo 8 anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall’aldilà il mitico Meccano e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.
I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il “pupo di zucchero” che in genere raffigurava un bersagliere e con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciliddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «Che ti portarono quest’anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel 2 novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l’anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sparluccicante triciclo.
Insomma il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con i soldati americani arrivò macari l’albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e “stampato”, come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.
pippa73
pippa73 il
.........dolcine che ne dite se saliamo nuovamente al nord e andiamo in Veneto?

La gastronomia del VENETO prevede piatti a base di zucca e di patate americane, quelle dolci, il brazelom ovvero una focaccia, le fave, le miole de zucca (i semi di zucca), castagne e marroni – quest’ultimi si consumavano per tutto il giorno del 2 novembre.

Uno dei tipici dolci tradizionali del Veneto per queste feste era il pan trandoto, i trandoti ovvero "pane dei morti"


I pan dei morti, sono una vera bontà realizzati con biscotti secchi sbriciolati e frutta secca, ingredienti che sottolineano la necessità di avere un alimento nutriente, ma realizzato con ciò che si trova in casa, come spesso accade nei piatti della tradizione povera, con il risultato di piatti sempre molto saporiti…

La ricetta, nel tempo, si è arricchita di nuovi ingredienti come ad esempio il cacao, le mandorle e lo zucchero a velo. La forma è rimasta invece sempre quella, forma ovale leggermente schiacciata. E devono risultare un po’ duri, proprio a ricordare… un “osso”!

C’è poi chi utilizza i fichi secchi e chi i canditi, chi mandorle e chi nocciole e pinoli e chi li appoggi su un’ostia; chi usa solo biscotti secchi e chi ci aggiunge amaretti o savoiardi; chi usa il vin santo ma anche chi predilige il vino rosso, o uno spumante anche secco.


Tipici di questa regione sono i ZALETI

conosciuti anche come Gialletti, Zaletti o zalletti o ancora zaéti, nome derivato, ovviamente, dal loro colore, dato dalla farina di mais.
Sono dei biscotti particolari e ricchi, non tanto negli ingredienti, ma sicuramente nel gusto, che le padrone di casa ricavavano da antiche ricette segrete e che venivano gelosamente conservati nelle classiche scatole di latta o di legno accanto alle bottiglie di cristallo per il rosolio, il nocino o il cedrino.
Sono realizzati appunto con farina di mais, che ha sfamato per secoli milioni di persone, farina di grano, ingentiliti da piccoli chicchi d’uvetta sultanina e profumati con un tocco di scorza del limone.
Dal gusto rustico, dalla consistenza piuttosto dura, ottimi da mangiare sorseggiando un buon bicchiere di vino, o con un buon té.

"Signore mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro ne tocchi la minor parte." questo diceva Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1891)
clas09
clas09 il
pippa73
Uhh vero lo avevo dimenticato ....buon pomeriggio
🤣🤣😜
pippa73
pippa73 il
clas09
🤣🤣😜
Buon venerdì ......lavori anche oggi?
pippa73
pippa73 il
La cesta di cui parla Camilleri in siciliano e' "'u cannistru" (ovviamente preparato dai genitori durante la notte) con tanta frutta martorana, "lu scacciu" (misto di frutta secca fatta di ceci tostati, semi di zucca tostati, arachidi, nocciole tostate, pistacchi), i Tetù, li "ossa ri muortu" ( o SCARDELLINI) e tanto altro ancora.


Gli SCARDELLINI, sono dei biscotti siciliani molto croccanti che vengono preparati tutti gli anni nel periodo di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti.

Questi straordinari dolcetti tradizionali sono caratterizzati da una base caramellata sovrapposta ad un guscio bianco cavo (che ricorda appunto le ossa), ottenute con un unico impasto.

Hanno un sapore particolare che viene dato dal mix di cannella e chiodi di garofano, una consistenza croccante ma al tempo stesso friabile.
La preparazione è molto semplice e prevede due step a distanza di qualche giorno perché le ossa dei morti prima della cottura devono asciugarsi all’aria per un paio di giorni e successivamente andranno cotti in forno.
L’asciugatura farà sì che durante la cottura , magicamente, le ossa dei morti assumano il tradizionale aspetto: base caramellata e superficie bianca cava.

Questo tipo di preparazione si chiama anche pasta garofanata!

La creazione di questi biscotti sembra magica, in realtà in cottura lo zucchero si scioglie e si caramella separandosi dalla farina che formerà la parte bianca
clas09
clas09 il
pippa73
Buon venerdì ......lavori anche oggi?
Oggi no. Lunedì si 😊🙋
pippa73
pippa73 il
......buongiorno dolcine e buon sabato.....

fatemi sapere nei vostri commenti se questa raccolta di antiche tradizioni italiane ha "stuzzicato" la vostra curiosità.....alcuni di questi dolci saranno sulle vostre tavole?
elebu59
elebu59 il
Buon Sabato, Pippa! Ecco il link del toscanissimo Pan de' Santi (o Pan co' Santi, come si voglia chiamare!)

https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pan-de-santi#answer-15206767

E' un dolce che fa prevalentemente parte della cucina senese e di alcune zone della Maremma.
Ricco di noci, uvetta, pinoli e fichi secchi, si prepara per il Primo di Novembre. Essendo un semplice pane "arricchito", una volta si preparava il sabato, giorno in cui per tradizione si produceva il pane, e rigorosamente nel periodo vicino alla festa di Ognissanti.
Una curiosità, a parte per il periodo per il quale viene preparato, il suo nome deriva proprio dai suoi ingredienti principali (l'abbondante frutta secca) che vengono chiamati, appunto "i santi".
elebu59
elebu59 il
elebu59
Buon Sabato, Pippa! Ecco il link del toscanissimo Pan de' Santi (o Pan co' Santi, come si voglia chiamare!)

https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pan-de-santi#answer-15206767

E' un dolce che fa prevalentemente parte della cucina senese e di alcune zone della Maremma.
Ricco di noci, uvetta, pinoli e fichi secchi, si prepara per il Primo di Novembre. Essendo un semplice pane "arricchito", una volta si preparava il sabato, giorno in cui per tradizione si produceva il pane, e rigorosamente nel periodo vicino alla festa di Ognissanti.
Una curiosità, a parte per il periodo per il quale viene preparato, il suo nome deriva proprio dai suoi ingredienti principali (l'abbondante frutta secca) che vengono chiamati, appunto "i santi".
...già, la foto!!!! :D
immagine risposta 14865031
ERRE
ERRE il
pippa73
Grazie Erre!

......buona lettura allora! ne ho ancora da scrivere ;-)
Grazie cara che ci metti tutte queste curiosita!!!☺😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Grazie infinite, sono contenta che ti piaccia quello che scrivo
Grazie a te' Pippa ,per avermi fatto conoscere tutte queste bellissime ricette e usanze che non conoscevo. Buona domenica!!😘
pippa73
pippa73 il
clas09
🤣🤣😜
Buona festa cara!!
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Grazie a te' Pippa ,per avermi fatto conoscere tutte queste bellissime ricette e usanze che non conoscevo. Buona domenica!!😘
Grazie ancora, ho cercato di fare del mio meglio, buon pomeriggio :-)
pippa73
pippa73 il
elebu59
Buon Sabato, Pippa! Ecco il link del toscanissimo Pan de' Santi (o Pan co' Santi, come si voglia chiamare!)

https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pan-de-santi#answer-15206767

E' un dolce che fa prevalentemente parte della cucina senese e di alcune zone della Maremma.
Ricco di noci, uvetta, pinoli e fichi secchi, si prepara per il Primo di Novembre. Essendo un semplice pane "arricchito", una volta si preparava il sabato, giorno in cui per tradizione si produceva il pane, e rigorosamente nel periodo vicino alla festa di Ognissanti.
Una curiosità, a parte per il periodo per il quale viene preparato, il suo nome deriva proprio dai suoi ingredienti principali (l'abbondante frutta secca) che vengono chiamati, appunto "i santi".
Grazie mille per aver aderito alla mia richiesta, buona domenica :-)
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Grazie ancora, ho cercato di fare del mio meglio, buon pomeriggio :-)
Bravissima 👏👏👏 Buona serata!💜
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Bravissima 👏👏👏 Buona serata!💜
Grazie, buon lunedì
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie cara che ci metti tutte queste curiosita!!!☺😘
Grazie a te che ti sei soffermata a leggerle ;-)
clas09
clas09 il
pippa73
Buona festa cara!!
Grazie mille 🤗😘 anche te
ERRE
ERRE il
pippa73
Grazie a te che ti sei soffermata a leggerle ;-)
Figurati, è un piacere😊
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Grazie, buon lunedì
Buon lunedì a te'!🙋‍♀️
elebu59
elebu59 il
Prego!!! :D
pippa73
pippa73 il
elebu59
Prego!!! :D
💜
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Buon lunedì a te'!🙋‍♀️
Buon pomeriggio!💜
pippa73
pippa73 il
clas09
Grazie mille 🤗😘 anche te
😘💜
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Buon pomeriggio!💜
🙋‍♀️💕
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
🙋‍♀️💕
Buon martedì cara, ho aperto un nuovo post "un dolce per san Martino" se ti fa piacere passa a leggerlo
pippa73
pippa73 il
ERRE
Figurati, è un piacere😊
💖😊 😘
ERRE
ERRE il
pippa73
💖😊 😘
💖😊😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Buon martedì cara, ho aperto un nuovo post "un dolce per san Martino" se ti fa piacere passa a leggerlo
Buon pomeriggio a te',certo che mi fa' piacere!😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Buon pomeriggio a te',certo che mi fa' piacere!😘
Grazie infinite, buona giornata
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Grazie infinite, buona giornata
🙋‍♀️😘
ThePinkPanther
ThePinkPanther il
In Veneto si fanno le fave dei morti, ho pubblicato la ricetta giusto ieri( in ritardo)
immagine risposta 14866038
pippa73
pippa73 il
ThePinkPanther
In Veneto si fanno le fave dei morti, ho pubblicato la ricetta giusto ieri( in ritardo)
[immagine]
Grazie x il tuo contributo.......buon pomeriggio
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
🙋‍♀️😘
Buon pomeriggio 😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
🙋‍♀️😘
Buona serata 😘
clas09
clas09 il
pippa73
😘💜
Buona sera cara 🙋☺️😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Buon pomeriggio 😘
Buona serata !💕
pippa73
pippa73 il
clas09
Buona sera cara 🙋☺️😘
Grazie cara ricambio
pippa73
pippa73 il
ERRE
💖😊😘
Buon giovedì carissima!
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Buona serata !💕
Felice giovedì mattina!
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Felice giovedì mattina!
Anche a te'!😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Felice giovedì mattina!
Anche a te'!😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Anche a te'!😘
😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Anche a te'!😘
😘😘😘😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
😘
Dolce sera cara!
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon giovedì carissima!
Grazie cara, anche a te!!!😊
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Dolce sera cara!
Buongiorno, buon venerdì !😊😊😊😊
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Buongiorno, buon venerdì !😊😊😊😊
Felice giornata a te'!!😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Felice giornata a te'!!😘
Buon relax del dopo pranzo ;-)
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Buon relax del dopo pranzo ;-)
Buon weekend Pippa!!
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie cara, anche a te!!!😊
Buon fine settimana :-))
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon fine settimana :-))
Grazie mille cara, ricambio! Un abbraccio 😊😘
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Buon weekend Pippa!!
Grazie mille cara, ricambio! Un abbraccio 😊😘
buonabitacolo
buonabitacolo il
pippa73
Grazie mille cara, ricambio! Un abbraccio 😊😘
Una felice domenica!💜
pippa73
pippa73 il
buonabitacolo
Una felice domenica!💜
😊😊😊😘😘😘😘

grazie infinite ricambio!
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille cara, ricambio! Un abbraccio 😊😘
Buona domenica pomeriggio 😊😊😊😘😘😘😘
ERRE
ERRE il
pippa73
Buona domenica pomeriggio 😊😊😊😘😘😘😘
Buona serata cara!!!!😊😊😊😘😘😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
Buona serata cara!!!!😊😊😊😘😘😘
Grazie ricambio
ERRE
ERRE il
pippa73
Grazie ricambio
Grazie mille cara!!!😊😘
thequeenstarlette
thequeenstarlette il
Sei stata molto brava. Mi è piaciuto leggere.
thequeenstarlette
thequeenstarlette il
pippa73
Grazie a te che ti sei soffermata a leggere questo post........
Si. Grazie.
pippa73
pippa73 il
thequeenstarlette
Si. Grazie.
Buongiorno e buon lunedì!💜
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille cara!!!😊😘
Buon pomeriggio cara!
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon pomeriggio cara!
Ciao cara, a te auguro una buonissima serata!!!😊💖
pippa73
pippa73 il
ERRE
Ciao cara, a te auguro una buonissima serata!!!😊💖
Buon inizio di giornata :-)
pippa73
pippa73 il
......se avete atre tradizioni da aggiungere la raccolta e' ancora aperta!!
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon inizio di giornata :-)
Grazie mille, buona giornata anche a te!!! ;-*
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille, buona giornata anche a te!!! ;-*
Buona mattinata
:-)
ERRE
ERRE il
pippa73
Buona mattinata
:-)
Grazie mille!!! Anche a te!!!😊
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille!!! Anche a te!!!😊
😊😊😊😘😘😘😘
pippa73
pippa73 il
thequeenstarlette
Sei stata molto brava. Mi è piaciuto leggere.
😍
ERRE
ERRE il
pippa73
😊😊😊😘😘😘😘
💖😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
💖😘
Buon pomeriggio :-)
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille!!! Anche a te!!!😊
💞
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon pomeriggio :-)
Buon sabato sera!!!🤗😘
ERRE
ERRE il
pippa73
💞
💗
pippa73
pippa73 il
ERRE
💗
❤️
pippa73
pippa73 il
ERRE
Buon sabato sera!!!🤗😘
Dolce serata 😊
ERRE
ERRE il
pippa73
❤️
😘😘😘
ERRE
ERRE il
pippa73
Dolce serata 😊
Grazie mille cara, lo auguro anche a te!😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille cara, lo auguro anche a te!😘
😘
ERRE
ERRE il
pippa73
😘
💖😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
💖😘
💜
pippa73
pippa73 il
ERRE
😘😘😘
😊
ERRE
ERRE il
pippa73
💜
😊💕
ERRE
ERRE il
pippa73
😊
🤗🤗🤗😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
🤗🤗🤗😘
Buona domenica 😊
ERRE
ERRE il
pippa73
Buona domenica 😊
Ciao carissima, grazie! Buona domenica anche a te!!!😊😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
Ciao carissima, grazie! Buona domenica anche a te!!!😊😘
💚
ERRE
ERRE il
pippa73
💚
😊😘💖
pippa73
pippa73 il
ERRE
🤗🤗🤗😘
*_*
ERRE
ERRE il
pippa73
*_*
💖😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
💖😘
:-) buona serata
ERRE
ERRE il
pippa73
:-) buona serata
Ciao Cara, buona mattinata!!! ;-*
pippa73
pippa73 il
ERRE
😊😘💖
Buon mercoledi carissima!😘
ERRE
ERRE il
pippa73
Buon mercoledi carissima!😘
Grazie mille cara!!! anche a te!!! :-*
pippa73
pippa73 il
ERRE
Ciao Cara, buona mattinata!!! ;-*
Ciao♀️💜
ERRE
ERRE il
pippa73
Ciao♀️💜
Buongiorno cara!!! ;-))
pippa73
pippa73 il
ERRE
Buongiorno cara!!! ;-))
😘😘😘😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
Grazie mille cara!!! anche a te!!! :-*
🍀
ERRE
ERRE il
pippa73
😘😘😘😘
💕😘
ERRE
ERRE il
pippa73
🍀
😊🍀😘
pippa73
pippa73 il
ERRE
😊🍀😘
😘💕
Mari@elena
Mari@elena il
In ritardo! Ecco le mie fave dei morti, sono dei biscotti tipici soprattutto del centro Italia e sono realizzati con farina di mandorle e cannella.
Vi lascio il link della ricetta https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/fave-dei-morti-5
immagine risposta 14872686
pippa73
pippa73 il
Mari@elena
In ritardo! Ecco le mie fave dei morti, sono dei biscotti tipici soprattutto del centro Italia e sono realizzati con farina di mandorle e cannella.
Vi lascio il link della ricetta https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/fave-dei-morti-5
[immagine]
Grazie x la tua partecipazione.......meglio tardi che mai non preoccuparti.....

;-)
Mari@elena
Mari@elena il
pippa73
Grazie x la tua partecipazione.......meglio tardi che mai non preoccuparti.....

;-)
😊
pippa73
pippa73 il
Mari@elena
😊
:-) buona serata a te
ERRE
ERRE il
pippa73
😘💕
😊😘💖
Bimbella
Bimbella il
flaviaincucina
Cara Pippa, mi piace molto la tua proposta e lascio volentieri il mio piccolo contributo: la ricetta del “Pane dei Morti”, un dolce tipico della mia regione, la Lombardia. Si tratta di un biscotto morbido e speziato ed è consuetudine preparalo per la commemorazione dei defunti. La ricetta l’avevo postata qualche anno fa sul nostro dolcissimo sito.
Buona giornata
[immagine]
Che belli😀
Bimbella
Bimbella il
luanak
Come la carissima dolcina Flavia ❤️ anch'io per questa ricorrenza (da brava lombarda 😊) preparo il *Pane dei morti*.
Questa è la mia ricetta
https://www.dolcidee.it/ricette/dolcine/pane-dei-morti-3
Anche qui ci sono versioni differenti...

Un forte abbraccio a te cara Pippa ed alla cara Flavia 😘
[immagine]
Buoniiii😀
flaviaincucina
flaviaincucina il
Bimbella
Che belli😀
Grazie cara :-)
pippa73
pippa73 il
Buona serata a tutte......
lo scorso anno in questo periodo ero ambasciatrice e realizzai questa raccolta di tradizioni popolari che "abbracciavano" ogni angolo d'Italia......
per chi non avesse avuto modo di leggerla in passato, mi farebbe piacere condividerla ancora .........🤗
mickycri
mickycri il
In Sicilia la tradizione è davvero ricca e cambia da paese a paese e da città in città.... per me non possono mancare le rame di Napoli, le ossa dei morti e la frutta Martorana.....da oggi infatti iniziano i lavori nella mia cucina......
pippa73
pippa73 il
mickycri
In Sicilia la tradizione è davvero ricca e cambia da paese a paese e da città in città.... per me non possono mancare le rame di Napoli, le ossa dei morti e la frutta Martorana.....da oggi infatti iniziano i lavori nella mia cucina......
brava Micky, con curiosità verrò a leggere le tue ricette.....buona domenica e buon lavoro