Curiosità
Vedi altre Curiosità

Il cinema ci racconta un secolo a bocconi

Creata da La Redazione il
Il cinema ci racconta un secolo a bocconi

Il cibo è espressione della cultura di un popolo, così come lo è il cinema del resto. È inevitabile quindi ritrovare sul grande schermo numerose scene dove i veri protagonisti sono gli alimenti, o dove le tavole agghindate (o scarne) sono capaci di raccontare la vita, gli umori o gli amori meglio di tante parole.

Proviamo allora a ripercorrere la storia del nostro Paese e delle sue abitudini alimentari attraverso la prospettiva privilegiata che ci offrono i film.

Molti sono i lavori italiani che descrivono la vita all'inizio del Novecento, quando era marcatissima la contrapposizione tra la classe contadina con i suoi riti alimentari e l’aristocrazia, una differenza che col tempo tenderà a scomparire.

Tra i più celebri “Novecento” di Bernardo Bertolucci, dove attorno alla tavola di una numerosa famiglia patriarcale si scoprono simboli e valori della società dell'epoca, e “Amarcord” di Federico Fellini, che dà invece risalto alla figura materna capace - attraverso cure e cibo - di tenere uniti e vivi gli affetti.

Con l'arrivo della guerra e del successivo dopoguerra il cibo più che protagonista è assente. Si tratta ovviamente di un periodo duro per la popolazione, impegnata nel difficile compito di sopravvivere. Ecco che i registi neorealisti hanno documentato quest'aspetto con scene passate alla storia, come quella dell'assalto dei forni in “Roma città aperta” di Rossellini. In questo caso sono le donne ad avere il ruolo principe, a lanciarsi ogni giorno alla conquista di un po' di pane per sfamare la famiglia, in una città dolente, appena liberata dagli alleati americani.

Presto però il cinema (come le persone) vuole lasciarsi alle spalle gli anni bui e vuole dimenticare: cibo e vino tornano ad abbondare sulle tavole e si recuperano i riti alimentari, nutrirsi non è più una mera necessità ma torna un piacere, mangiare si trasforma in un'occasione di incontro e socialità. Lo si vede benissimo in “Abbasso la miseria” di Gennaro Righelli, in “Una vita difficile” e ne “Il sorpasso” di Dino Risi, oppure nella comicità dei film di Eduardo De Filippo e Totò, dove al cibo è affidato il compito di far ridere.

Poi arrivano i cibi "esotici" e abitudini nuove: i pop corn e i chewing-gum di “Un americano a Roma”, l'insalata indiana con mango e curry, il foie gras e le olive alla portoghese di “Racconti d'estate” e moltissimi altri, entrati a far parte della vita di tutti i giorni.

Con gli anni Settanta e la contestazione, invece, sono Pasolini e Ferreri a raccontarci meglio gli slanci e i turbamenti degli italiani. Il cibo non è più inteso come nutrimento o appartenenza sociale, ma diventa simbolo dell'aggressività di quegli anni, dove abbuffarsi per esempio diventa un modo per colmare temporaneamente il proprio vuoto esistenziale.

Al contrario, nel decennio successivo, è l'ossessione per la magrezza a farsi avanti, complice la televisione e i suoi nuovi modelli di comportamento, e sono molti i film che raccontano quella che era diventata una vera e propria mania per le diete. Indimenticabile “7 kili in 7 giorni” di Verdone e la scena delle polpette mangiate di straforo da Fantozzi rinchiuso in un centro di dimagrimento.

Dopo questa breve escursione nella storia del cinema sicuramente vi è venuta voglia di distendervi sul divano davanti a un buon film accompagnati da un dessert al cucchiaio, niente di meglio quindi del Preparato perCrema Catalana cameo.

Dunque buona visione… E buon appetito!



La tua valutazione
Vota ora
Media (Tot. voti:1)
54321

Vedi anche...

Per poter lasciare il tuo commento devi essere registrata! È facilissimo!
Entra nel mondo Dolcidee... con noi amerai i dolci ancora di più!


Commenti (4)

pippa73
pippa73 il

:-)

pippa73
pippa73 il

>_<

nicla87
nicla87 il

buona la crema catalana...

fedirosima
fedirosima il

E' sempre un buon momento per la crema catalana.